Rilievi ematici in asini bianchi dell’Asinara sottoposti a trattamento per il controllo delle ectoparassitosi
Abstract
Nel Parco Nazionale dell’Asinara vivono, allo stato libero, alcune decine di esemplari di asini dal caratteristico mantello albino. Questo nucleo presenta elementi demografici tali da farlo inserire tra le popolazioni equine da sottoporre a salvaguardia. Nel presente lavoro si riportano i risultati di un’indagine condotta su 10 soggetti, ai quali è stato effettuato un trattamento farmacologico, con Ivermectina s. c. (0,2 mg/kg p.v.), per il controllo di una infestazione da ectoparassiti. Al fine di valutare l’efficacia del trattamento gli animali sono stati seguiti dal punto di vista clinico. Inoltre,da ciascun soggetto sono stati prelevati dei campioni di sangue, immediatamente prima, dopo 7 e 28 giorni dal trattamento, per verificare eventuali variazioni di alcuni parametri ematici. Sul sangue sono stati determinati il numero di globuli rossi, globuli bianchi, granulociti, linfociti mononucleati, piastrine, l’ematocrito ed il tasso di emoglobina; sul plasmale concentrazioni di glucosio, trigliceridi, colesterolo totale, proteine totali, albumine, ALT, AST, LDH, γGT, calcio, fosforo, magnesio e cloro. L’analisi della varianza dei dati ha messo in evidenza variazioni statisticamente significative tra il prelievo pre-trattamento e quello effettuato a 7 gg dallo stesso, per numero di globuli bianchi, concentrazione di glucosio, albumine e, ad eccezione della γGT, degli enzimi. Nel complesso si è evidenziata l’efficacia del trattamento e, conseguentemente, un miglioramento dello stato generale dei soggetti. I bassi valori dell’emoglobina e dell’ematocrito confermano come questi animali presentino un particolare stato carenziale, in parte riconducibile all’azione ematofaga dei parassiti, in parte per una insufficiente presenza di elementi minerali nel pascolo dell’isola. Si ribadisce, in conclusione,l’esigenza di costanti monitoraggi per facilitare una maggiore prevenzione sanitaria e predisporre adeguati piani di integrazione alimentare. Il tutto al fine di tutelare meglio questo caratteristico elemento faunistico del parco.
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