Metodi quantitativi per la gestione della fauna selvatica in provincia di Sondrio
Abstract
La presenza e la distribuzione della fauna selvatica nelle Alpi sono influenzate fortemente dall’attività venatoria e dall’utilizzo del territorio ad opera dell’uomo. In tale contesto, una gestione consapevole della fauna selvatica deve basarsi sull’utilizzo di metodologie quantitative che garantiscano la riproducibilità e la trasparenza del processo decisionale. Il fine è quello sia di formulare piani di abbattimento razionali ed elaborare strategie di conservazione delle popolazioni, in particolare di quelle minacciate, sia di individuare aree adatte alla reintroduzione delle specie estinte e di determinare il numero di soggetti da reintrodurre. Tra le metodologie più utilizzate spiccano i modellidi valutazione ambientale e le analisi di dinamica di popolazione. Lo scopo della presente ricerca è valutare l’applicabilitàdi queste metodologie alla realtà del territorio alpino della Provincia di Sondrio. L'indagine si sviluppa in due sezioni: nella prima, due differenti modelli di valutazione faunistica per il Camoscio (Rupicapra rupicapra) sono applicati al comprensorio alpino della Val Chiavenna mediante l’utilizzo di un GIS, confrontando ed analizzando criticamente i risultati ottenuti; nella seconda sezione due modelli demografici, uno per il Camoscio ed uno peril Gallo Forcello (Tetrao tetrix), sono applicati ad alcune popolazioni della provincia di Sondrio. Vengono infine illustrati differenti scenari di simulazione, ottenuti considerando diverse strategie di prelievo venatorio.
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