Valutazione dello stato sanitario di Turdidi da richiamo in gabbie di dimensioni tradizionali o maggiori. Parte II: parametri ematologici ed ematochimici
Abstract
In quattro specie di uccelli del genere Turdus (Merlo, Cesena, Tordo bottaccio e Tordo sassello), sono stati valutati, con cadenza mensile nel corso di un anno, parametri ematologici ed ematochimici indicatori di stress e/o di possibili alterazioni a carico del metabolismo proteico e glucidico, nonché enzimi spie di eventuali lesioni muscolari (GR, PCV, GB, formula leucocitaria, proteine totali, acido urico, glicemia, CK e AST). Differenze significative tra i soggetti tenuti in gabbie di dimensioni differenti sono emerse, tra i parametri ematologici, per i granulociti eterofili ed il rapporto eterofili-linfociti (Et/L) che hanno mostrato valori più elevati nei soggetti tenuti nelle gabbie di dimensioni maggiori e, tra i parametri ematochimici per le attività enzimatiche (AST e CK) che sono risultate più elevate nei soggetti delle gabbie piccole. La Cesena è la specie che ha presentato le variazioni maggiori. I valori più elevati, nelle gabbie grandi, degli eterofili e del rapporto Et/L, tipico quest’ultimo di una condizione di stress anche acuto, potrebbero in parte essere imputabili allo stress connesso con le operazioni necessarie per il prelievo di sangue, che è risultato in effetti più difficoltoso per i soggetti in gabbia grande. Nel corso del periodo sperimentale questi parametri hanno comunque mostrato una tendenza alla diminuzione, a testimonianza dell’adattamento degli animali alle manipolazioni e alla condizione di cattività. I valori elevati di attività enzimatiche muscolari nei soggetti delle gabbie piccole, più evidenti per Cesenae Merlo, sembrerebbero invece indicativi di uno scarso trofismo muscolare, legato alla minore possibilità di movimento. Le alterazioni muscolari sono anch’esse probabilmente evidenziate dalle operazioni di cattura. Nel Tordobottacci e nel Tordosassello non si osservano differenze tra i soggetti dei due tipi di gabbie. Sembra quindi di poter concludere che, almeno per Cesena e Merlo, le due specie di dimensioni maggiori, sia preferibile la permanenza in gabbie che consentano una libertà di movimento superiore a quelle tradizionali. Nel corso del periodo sperimentale sono inoltre emerse, accanto a differenze quantitative nei parametri esaminati, che rappresentano verosimilmente differenze di specie, anche variazioni che potrebbero essere imputabili a particolari condizioni ambientali (temperature elevate) o momenti fisiologici (periodomigratorio).
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