Monitoraggio sierologico nel capriolo nella zona dell’Altopiano di Asiago (VI)
Abstract
Sono stati esaminati 139 campioni di siero ematico di Capriolo, raccolti durante la stagione venatoria 1995 ’96 nelle 15 riserve o aziende faunistico venatorie presenti nel territorio dell’AULSS3 della provincia di Vicenza. In particolare è stata eseguita la ricerca di anticorpi per afta, IBR e BVD, utilizzando una metodica ELISA di tipo competitivo, tale quindi da non necessitare di anticorpi specifici anti-cervidi; per febbre Q, utilizzando la fissazione del complemento; per leptospirosi, utilizzando la microagglutinazione; per borreliosi, utilizzando l’immunofluorescenza. Vista la mancanza di dati bibliografici riguardanti il Capriolo, come soglia di positività sono state considerate le soglie normalmente utilizzate per i ruminanti domestici. Nessuno dei campioni esaminati è risultato positivo per afta, leptospirosi e febbre Q. La prevalenza sierologica è risultata pari allo 0.7% sia per IBR sia per BVD (un solo campione positivo su 139), mentre la prevalenza più elevata (4.5%) è stata riscontrata per borreliosi, con 5 campioni positivi, su 110 idonei all’immunofluorescenza. Alcuni sieri hanno mostrato titoli anticorpali rilevabili, seppure sotto la soglia di positività, per tutti gli esami effettuati eccetto che per afta. Le positività sierologiche per borreliosi appaiono positivamente correlate al peso e all’età degli animali (correlazione per ranghi di Spearman, p<0.05) e distribuite in maniera disomogenea nelle diverse riserve (χ^2 p<0.05). Gli animali con titoli anticorpali rilevabili, seppure sotto soglia, per leptospira, mostrano una tendenza statisticamente significativa ad avere anticorpi per borrelia (χ^2: p<0.01).
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